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Strage di alberi in via della fiera. Questo è il titolo di un articolo apparso oggi sul Resto del carlino.
Insieme alle associazione delle associazioni del  coordinamento ambientalista di Rimini segnaliamo questo intervento che riteniamo discutibile.
Il video girato da Marco il 16 aprile mostra i tagli fatti.

Questa zona di parco da sempre è soggetta ad aggressioni. Viene sempre sacrificata e ridotta ad ogni intervento. Negli anni 80 con la costruzione dei padiglioni aggiuntivi della fiera dell’epoca furono riempite decine di metri di parco con l’abbattimento di alcune file di platani che sorreggevano l’argine. Le promesse poi del sindaco Ravaioli di estendere il parco sulla fiera dismessa vediamo oggi che fine hanno fatto.
Oggi si continua a ridurre lo spazio pubblico di fatto privatizzandolo al privato come servizio all’ingresso alle abitazioni. Non solo, il parco pubblico diventa giardino a corredo e servizio di edilizia privata. Impianto concettuale della destinazione dei parchi discutibile in quanto il parco nasce con una funzione pubblica rivolta alla collettività e nel caso specifico vi sono anche aspetti di salvaguardia di fauna e flora.
Vigilare non basta, serve un approccio diverso verso il bene e la funzione pubblica del verde e della natura residua nella nostra città.
Sempre il verde e le piante ad alto fusto sono percepiti come ostacoli sacrificabili, di fatto impoverendo sistematicamente la collettività di spazio verde e di piantumazioni di alto fusto che richiedono molti decenni per essere sostituite, quando questo è possible.

Rassegna Stampa: Strage di alberi in via della Fiera
Gli ambientalisti: abbattute querce e robinie per far posto alla ciclabile
«UNA STRAGE di alberi per fare una pista ciclabile». Sono verdi di rabbia le associazioni ambientaliste riminesi, dopo aver scoperto l’abbattimento di 11 piante, 4 robinie e 7 querce, dietro alla nuova Conad in via della Fiera. Gli alberi sono stati tagliati «almeno una settimana fa – dice Antonio Brandi del Wwf- e dopo qualche giorno dalle nostre proteste erano già iniziati gli scavi ed erano stati fatti sparire i ceppi». L’ABBATTIMENTO è avvenuto nella zona dove si stanno realizzando le nuove palazzine residenziali dietro al supermercato. Il primo lotto di case è già a buon punto (30 sono state già vendute), e le imprese al lavoro hanno così avviato anche gli interventi di urbanizzazione, incluse le piste ciclabili. Per fare posto alla nuova strada per i ciclisti, «hanno abbattuto 11 alberi. Stiamo parlando di querce e robinie che avevano parecchi anni», continua Brandi. Il coordinamento delle associazioni ambientaliste di Rimini, di cui fanno parte insieme al Wwf anche Anpana, Legambiente, Dna Rimini, Fondazione cetacea e Umana dimora, ha chiesto informazioni al Comune per verificare se gli abbattimenti erano legittimi. C’è stato anche un incontro, martedì, ma la risposta è stata: tutto in regola. Le piante sono state eliminate per far posto alla pista ciclabile. «MA ERA davvero indispensabile – tuona Brandi, a nome anche delle altre associazioni – far passare da quella parte del parco la nuova ciclabile? Non si poteva realizzare il collegamento altrove, visto che già esistono altre piste ciclabili nella zona e se ne sta facendo anche un’altra in via Simonini? Se proprio si doveva fare, le imprese non potevano utilizzare una parte dei terreni che hanno acquistato in via della Fiera anziché una striscia di parco». Per gli ambientalisti si poteva e doveva trovare l’alternativa, «anziché sacrificare quegli alberi. Ci è stato promesso che le piante verranno rimpiazzate, a fine lavori. Ma sappiamo tutti che serviranno anni per far crescere le piante delle dimensioni di quelle abbattute». Per le associazioni, insomma, è stata «un’inutile strage di alberi». Ma la battaglia non finisce qui: «Vigileremo ancora sui lavori e sul cantiere». ManuelSpadazzi
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