A inizio anno 2010 è arrivata la prima sorpresa. Non gradita.
Un Comune dell’entroterra riminese, il Comune di Saludecio decide di trasferire i suoi cani in una struttura fuori provincia. L’Enpa sezione di Rimini e Animal Freedom, associazioni presenti sul territorio riminese, decidono di chiedere un incontro con il Comune in questione.
Sabato 16 gennaio 2010 viene fatto l’incontro con il responsabile dell’area amministrativa del comune di Saludecio, Dott. Brignesi Oscar.
L’incontro è stato richiesto per fare il punto della situazione in base agli impegni reciproci assunti nel 2008: il Sindaco di Saludecio si impegnava a mantenere i suoi cani all’interno della provincia di Rimini (canile San Patrignano): le associazioni si impegnavano a promuovere le adozioni dei cani del comune di Saludecio. Risale infatti al 2008 la prima “”battaglia”” per i cani di Saludecio, con blocco della deportazione, discussioni, sangue amaro per i volontari, che però alla fine riescono a far capire all’amministrazione che mai avrebbero desistito. Anche nel 2008 la struttura “”scelta”” in base a costi giornalieri bassissimi pro cane (chissà  come mai…) era una struttura delle Marche, già  indagata negli anni passati, chiusa e poi riaperta, con tassi di mortalità  molto alti e con tutto il resto, il canile di Cagli “”La Volpetella””.
Quest’anno stessa storia, un’altro canile, sempre privato, sempre senza volontari
nà© adozioni all’interno, sempre nelle Marche. Ci siamo mobilitati perchè MAI avremmo permesso che i cani di Saludecio fossero trasferiti. Quindi abbiamo approntato il ns piano di battaglia: inviare ns assoluto dissenso al Comune in questione, per iscritto, e soprattutto abbiamo messo in evidenza come l’aiuto dei volontari può far risparmiare una amministrazione e come è bene privilegiare strutture basandosi non sulle tariffe basse ma su altri parametri: numero di adozioni, presenza associazioni animaliste all’interno, assistenza veterinaria, benessere animale ovviamente in primis. Sulla base di dati oggettivi di risparmio tangibile, il Comune ci ha dato ragione e i cani di Saludecio non sono stati spostati.
Molto brevemente ho descritto come sono andate le cose sottolineando come abbiamo dato priorità  all’aspetto economico della situazione, solo
perchà© con le amministrazioni, per esperienza, altri termini non sono, il più delle volte, importanti. Detto questo, per noi, veder trasferire questi animali sarebbe stata una sofferenza enorme, saperli poi in un posto dove nessuno si sarebbe più occupato di loro… non lo avremmo mai permesso e con collette varie saremmo arrivati a
prenderceli in carico a pensione. Ma questa ottica di togliere sempre le castagne dal fuoco a chi deve prendersi le proprie responsabilità  non può durare. Questi animali hanno fatto la loro battaglia insieme a noi e l’hanno vinta insieme a noi.
Ringrazio anche Rosanna e Corinna di chiliamacisegua perchà© anche solo come appoggio morale…. siete state utilissime. E’ proprio vero…l’unione fa la forza.

Uliana vice presidente Enpa sezione di Rimini e Lorenza presidente Animal freedom

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